JULIA MANGOLD

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Julia Mangold - Studio la Città - Verona

Julia Mangold, Artist Studio, 2001
photo credit: Julia Mangold

La pratica di Julia Mangold opera uno slittamento concettuale rispetto all’eredità minimalista, articolandosi su una dialettica di costruttivismo contemplativo.

Il significato non è immanente all’oggetto singolo — di per sé “completamente privo di senso” — ma scaturisce dalla semantica puramente relazionale tra i pochi elementi geometrici in campo. Questa ricerca di equilibrio formale tra masse, pieni e vuoti evidenzia un’attitudine costruttiva, sottolineata dalla lavorazione artigianale dei bordi e delle saldature, in netta antitesi alla presentazione del materiale grezzo tipica del Minimalismo.

L’istanza contemplativa è invece veicolata dalla raffinata matericità. L’acciaio, trattato con acidi e cera, perde la sua freddezza industriale per acquisire una patina sensuale e vibrante, una “pelle sensibile” che invita a un’osservazione intima e dilatata nel tempo.

Le installazioni non aggrediscono lo spazio, ma attivano un dispositivo spaziale raccolto e intimo, manipolandolo con volumi e ombre. La scala, “a misura d’uomo” e determinata dalla fisicità stessa dell’artista, instaura un rapporto paritario con lo spettatore, che diviene elemento fondamentale di una “sacra conversazione” silenziosa.

Studio la Città, 2025