Nel 1964 sono nato in una famiglia slovacca emigrata a Braddock, Pennsylvania, nei primi decenni del Novecento. Erano giunti lì per lavorare, direttamente o indirettamente, nell’industria siderurgica di Andrew Carnegie. L’inquietudine ambientale e la tensione sociale della valle del Monongahela continuano a vivere dentro di me ancora oggi.

Dopo la laurea in Belle Arti presso la Edinboro University nel 1986, ho intrapreso un apprendistato con l’artista svizzero Not Vital. Abbiamo lavorato insieme in Italia, Svizzera, Egitto e New York. Not è rimasto, fino ad oggi, una fonte di ispirazione, un mentore e un amico.

Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, diverse gallerie in Europa e negli Stati Uniti hanno dato spazio e seguito al mio lavoro, che costituisce tuttora la base della mia pratica artistica. Questa continuità è oggi celebrata dal cinquantesimo anniversario sia di Studio la Città a Verona, sia di SperoneWestwater a New York.

Il fondamento della mia ricerca si radica nella percezione visiva umana. La mia speranza è che la scoperta personale che avviene durante il processo creativo si trasferisca allo spettatore come evento concettuale ottico: un accadimento che si compie nel momento in cui l’opera entra nell’occhio e giunge al cervello.

Emil Lukas, 2025